1935
L'esordio nel campo della costruzione di macchine per i lavori stradali
Negli anni 1936-37 circa, Giuseppe Marini progettò e costruì una centrale per la fabbricazione dell'emulsione, cioè per miscelare caldo bitume e acqua.
Marini realizzò anche una macchina per la produzione dell’asfalto colato, composta di un carro a ruote su cui era sistemata una caldaia per la fusione del bitume e di un forno formato a U coibentato con amianto, che all’interno aveva un albero rotante su cui erano fissati dei bracci con delle pale che rasentavano la corazza del forno; durante l’operazione di impasto, queste pale giravano e miscelavano il bitume con la polvere di roccia asfaltica, formando il composto denominato “asfalto colato”.
Marini a quell’epoca costruì anche un piccolo tamburo essiccatore rotante con pale interne, corredato di un bruciatore per essiccare il pietrischetto.
Quella che, coi criteri di oggi, potrebbe sembrare una piccola azienda era dunque, per l’epoca, un’impresa di tutto rispetto. Il numero delle ditte impegnate, nella provincia di Ravenna, in lavorazioni meccaniche era, nel 1927, di 1.014 per un totale di 2.281 addetti.